Il peso silenzioso del lavoro

“Già dalla domenica sera sento il peso del lunedì.
Mi preparo mentalmente a otto ore in un luogo dove non mi sento vista, né ascoltata.
Il rapporto con i colleghi è cordiale, ma distante.
Il capo? Assente, almeno sul piano umano.
Così, giorno dopo giorno, il lavoro diventa fatica emotiva prima ancora che fisica.”

La delusione dopo l’impegno

“Il mio lavoro mi piace. Mi ha sempre stimolata, e negli anni ci ho messo testa, cuore, tempo.
Ho dato tanto, con passione e senso di responsabilità.
Ma oggi qualcosa è cambiato.
Le nuove regole, l’ossessione per il profitto, i continui cambi al vertice… tutto si fa più instabile, più freddo.
E ciò che prima mi motivava, oggi mi pesa.
La demotivazione non nasce da un giorno all’altro — si insinua piano, quando non ti riconosci più nel sistema in cui lavori.”

👉 Cos’è la motivazione?

In psicologia, la motivazione è la forza che attiva, orienta e sostiene il comportamento nel tempo.
Nel contesto lavorativo, può derivare da fattori intrinseci (passione, crescita personale, senso di utilità) o estrinseci (stipendio, riconoscimento, status).
Quando l’ambiente lavorativo non alimenta né l’uno né l’altro, il rischio di demotivazione è concreto.

📌 Lavorare senza motivazione logora. Non solo la performance, ma anche l’identità personale.

👉 Cos’è la resilienza?

La resilienza è la capacità di affrontare e superare situazioni difficili, adattandosi positivamente al cambiamento.
Nel mondo del lavoro, essere resilienti non significa “resistere a tutto”, ma riconoscere i segnali di malessere e attivare risorse personali e professionali per affrontarli.

📌 Essere resilienti non vuol dire sopportare in silenzio. Vuol dire reagire con consapevolezza.