Dalla diagnosi : alla presa in carica della persona .

Negli ultimi anni, l’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività) è stato sempre più riconosciuto non solo come una condizione che colpisce i bambini, ma anche come un disturbo che può persistere o emergere in età adulta. Spesso associato a comportamenti infantili come l’irrequietezza e la difficoltà a concentrarsi a scuola, l’ADHD nell’adulto si manifesta in modo diverso e, proprio per questo, può passare inosservato o essere frainteso.

Molti adulti con ADHD non sanno di averlo fino a quando non ricevono una diagnosi in età avanzata, spesso dopo anni di difficoltà nel lavoro, nelle relazioni o nella gestione della quotidianità. La disorganizzazione cronica, la tendenza a procrastinare, l’incapacità di mantenere la concentrazione o un senso costante di frustrazione possono diventare segnali che, se riconosciuti, aiutano a dare un nome a una condizione che ha radici neurobiologiche ben precise. E proprio perché meno visibile, l’ADHD negli adulti tende a passare inosservato, pur avendo un impatto significativo sulla vita quotidiana e professionale.

 

In questo articolo approfondiremo le caratteristiche dell’ADHD in età adulta, le modalità di diagnosi, le strategie di gestione e il ruolo fondamentale della consapevolezza personale e sociale. Perché convivere con l’ADHD è possibile – ma il primo passo è riconoscerlo.

Quali sono i punti da prendere in considerazione ADHD.

L’attenzione   è il processo che permetto di mettere su carta gli stimoli, che può essere influenzata da varie variabili. Esistono diverse forme di attenzione con funzioni e compiti variegati: attenzione selettiva   attenzione sostenuta, attenzione divisa, sono compromesse per chi soffre di ADHD.

 

 

  1. I tre principali tipi di ADHD
  1. Sintomi principali (in modo più dettagliato)

Dividi in categorie:

Inattenzione

Iperattività e impulsività

Aspetti emotivi

  1. Negli adulti, l’ADHD può presentarsi in modi diversi rispetto all’infanzia. Tra i segnali più comuni ci sono:

 

  1. ADHD nelle donne e nelle ragazze
  1. Diagnosi: come si arriva a capire se è ADHD
  1. Trattamento e gestione
  1. Sfatare i miti comuni
  1. Vivere con l’ADHD: difficoltà e risorse

Il lato positivo: creatività, pensiero fuori dagli schemi, energia

Perché parlarne in azienda?

Favorire la consapevolezza sull’ADHD in ambito aziendale è un passo importante verso un ambiente di lavoro più inclusivo e attento alle differenze individuali.

Parlarne significa:

Anche piccoli accorgimenti, come una maggiore flessibilità organizzativa, strumenti digitali per la gestione dei compiti, pause strutturate o ambienti di lavoro meno dispersivi, possono fare una grande differenza.

In conclusione

L’ADHD in età adulta è una realtà più comune di quanto si pensi. Conoscerlo è il primo passo per comprendere, accogliere e valorizzare le differenze cognitive all’interno dell’azienda.

In un contesto di lavoro moderno, inclusivo e consapevole, c’è spazio per tutti: anche per chi ha un modo diverso di pensare, di agire, di essere.