In molte aziende, quando qualcosa va storto, il messaggio arriva… ma non sempre a chi dovrebbe. Si scrive una mail a tutto il team, si parla “in generale” durante una riunione, si lascia intendere che “qualcuno” ha sbagliato, ma senza mai fare nomi.
Un modo di comunicare apparentemente prudente, rispettoso, che vuole evitare il conflitto diretto. Ma che, in realtà, apre la porta a dinamiche molto più complesse.

🔍 Cos’è la comunicazione indiretta in azienda?

La comunicazione indiretta si verifica quando si evita di nominare apertamente persone o responsabilità. Si parla in termini vaghi, usando formule come:

Queste frasi nascono spesso da un’intenzione positiva: non mettere in imbarazzo, evitare scontri, preservare i rapporti. Ma nel contesto aziendale, possono avere effetti collaterali importanti.

⚠️ Perché questo stile comunicativo può essere inefficace (o addirittura dannoso)?

  1. Genera ambiguità
    Nessuno sa esattamente a chi è rivolto il messaggio. Chi ha sbagliato potrebbe non riconoscersi, mentre altri potrebbero sentirsi accusati ingiustamente.
  2. Crea un clima di sospetto
    Il gruppo inizia a chiedersi: “Di chi si sta parlando?” — si alimentano pettegolezzi e tensioni sotterranee.
  3. Evita la responsabilità
    Non nominare direttamente chi è coinvolto impedisce un confronto costruttivo e l’assunzione di responsabilità, trasformando il feedback in una frecciatina vaga.
  4. Ostacola la crescita
    Se il messaggio non è chiaro, chi ha commesso un errore non ha gli strumenti per correggerlo, né per migliorare.

💬 L’alternativa: comunicare in modo diretto, ma rispettoso

Essere diretti non significa essere aggressivi. Al contrario, una comunicazione chiara, rispettosa e orientata alla crescita può:

Un buon esempio di comunicazione efficace può essere:

“Marco, ho notato che nel report di ieri mancavano alcuni dati. Ne possiamo parlare per capire come evitare che succeda di nuovo?”

Qui il messaggio è:

👥 Il ruolo della cultura aziendale

Spesso la comunicazione indiretta è un sintomo, non la causa. Deriva da una cultura aziendale in cui:

In questi contesti, promuovere una cultura del feedback è il primo passo. Una cultura in cui l’errore è un’occasione di apprendimento, e in cui parlarsi apertamente è segno di rispetto, non di attacco.

🧠 Lo psicologo in azienda: un alleato della comunicazione

Uno psicologo del lavoro può aiutare a:

In conclusione

La comunicazione indiretta sembra, a volte, una via diplomatica. Ma nel lungo periodo rischia di minare la fiducia, aumentare l’ambiguità e bloccare la crescita.
Comunicare con chiarezza, rispetto e responsabilità è un atto di cura — verso la persona, il gruppo e l’organizzazione intera.